mercoledì 23 dicembre 2020
mercoledì 16 dicembre 2020
venerdì 11 dicembre 2020
Ci vogliono gambe, talento e... cuore!
Quello che è successo invece è stato l'opposto: fin dai primi due giorni non riuscivamo a credere ai numeri che leggevamo sui contapassi. Decine e decine di chilometri percorsi con la competitività alle stelle e la voglia di giocare per la propria squadra, come non succedeva da quasi un anno. Quando, a fine settimana, abbiamo letto i chilometri percorsi da tutte le 10 squadre partecipanti nei cinque giorni della sfida, siamo rimasti senza parole: 2834 chilometri complessivi, che per intenderci sono come arrivare a San Pietroburgo partendo da Savigliano, o correre più di 67 maratone.
Poi ci sono state due storie che ci hanno commosso: la prima è quella di Antonio, che a 12 anni ha corso in 4 ore quasi una mezza maratona (più di 20km), mentre la seconda è la storia di Andrea, che sebbene sia costretto in isolamento nella sua abitazione, non si è fatto abbattere dalle difficoltà oggettive che questa sfida presentava per lui e, in un giorno, ha percorso la bellezza di 12 chilometri, tutti nel proprio cortile di casa!!!!
Quando è arrivato lo screenshot del suo contapassi di giovedì ci siamo sentiti tutti presi a schiaffi da Andrea: se vuoi puoi. Andrea l'ha dimostrato in pieno.
Adesso però sotto con la seconda sfida: è arrivata la neve, si deve stare in casa, ma non temete. Non sarà meno faticosa.
mercoledì 9 dicembre 2020
giovedì 3 dicembre 2020
Minibasket e Lockdown
Quale è il compito dell'istruttore di minibasket?
Conosciamo le esigenze dei ragazzi e sappiamo con certezza che una o due ore a settimana, passate in palestra, con gli amici e l'istruttore che li fa divertire, sono ossigeno, una scarica sana di adrenalina, ma non solo: i bambini si ritrovano in un ambiente dove ci sono regole diverse da quelle che ci sono a casa e a scuola, ma sono pur sempre regole che devono essere rispettate. Il minibasket, e più ancora il microbasket, sono la prima occasione in cui i bambini devono relazionarsi con i compagni, ma anche con gli "avversari", un concetto che a scuola non esiste. È importante insegnar loro a farlo sin da subito, con stima e rispetto, così come insegnare ad affrontare le difficoltà del gioco, a volte superandole subito, altre volte mettendoci più tempo; è bello notare come, osservando il loro amico e l'istruttore, imparano a superare le difficoltà, e lo è ancora di più quando superano finalmente quell'ostacolo. È impagabile per chi fa il mio mestiere!
Vi posso assicurare che proprio in quel momento, noi istruttori che li osserviamo siamo felici almeno quanto loro e ci emozioniamo, li incoraggiamo e cerchiamo in un modo divertente di aiutarli a crescere: riuscire a superare queste piccole difficoltà nello sport, può aiutarli a reagire contro gli ostacoli ben più grandi che incontreranno durante la loro vita.
I compiti in classe e le verifiche sono ben altra cosa, ma se ci si pensa bene non c'è una grande differenza con lo sport, la chiave sta nella propria volontà di imparare e migliorarsi.
Noi dobbiamo insegnar loro che esercitandosi, applicandosi, impegnandosi, possono raggiungere quel risultato: è la storia più vecchia del mondo "Volere è potere"; ovviamente il paragone scuola/sport pende a favore del gioco, ma se un insegnante è bravo e sa appassionare il bambino alla materia, il risultato è il medesimo. Noi istruttori Gators cerchiamo di appassionare i bambini e farli divertire giocando a minibasket!
Quale è la filosofia Gators nel minibasket?
Non ho mai detto e mai dirò ad un bambino che è forte e che andrà a giocare in NBA, così come non metterò mai pressione a nessun bambino quando sbaglia un canestro o un passaggio. Il mio obiettivo non è certo vincere una partita o il campionato, ma far divertire i miei ragazzi e aiutarli a crescere per essere dei bambini, dei ragazzi e poi delle persone migliori.
Vogliamo appassionare i ragazzi a questo sport spettacolare, dare a tutti l'opportunità di divertirsi, migliorarsi e di crescere insieme: quando un genitore ci affida i suoi figli, non gli prometteremo mai che diventeranno dei campioni, ma assicuriamo loro tutto il nostro impegno per farli uscire dalla palestra con un sorriso a trentadue denti, stanchi perché si sono impegnati, felici perché hanno fatto il loro primo canestro, oppure sono riusciti finalmente a vincere al "gioco del serpente"!
Come è iniziata questa stagione di minibasket?
A settembre eravamo carichi a molla e, grazie al grandissimo lavoro estivo, l'attività minibasket è ripartita alla grande, tantissimi bambini e bambine sono arrivati a provare le lezioni gratuite e molti si sono iscritti per la prima volta entusiasti di questa nuova avventura. Come sappiamo, a fine ottobre, è arrivato lo stop dal governo e ci siamo dovuti fermare nuovamente. Colgo l'occasione per fare i miei complimenti a tutti i collaboratori e ai ragazzi dei centri minibasket Gators, perché durante la prima parte di stagione sono stati esemplari, hanno recepito le disposizioni in materia di igiene per gli allenamenti e l'uso della mascherina. È stato un bel segno di maturità anche da parte loro.
Come è stato affrontato questo secondo Lockdown?
Purtroppo in questa secondo periodo di stop forzato non possiamo fare tantissime cose, ma il messaggio che vogliamo mandare è: "Ragazzi ci siamo e non vediamo l'ora di vedervi in palestra per emozionarci e crescere insieme"! Con quest'idea in mente, abbiamo pensato in queste 4 settimane prima di Natale di proporre dei giochi per tutti i bambini dai 3 agli 11 anni, senza escludere nessuno, coinvolgendo sia chi ha uno spazio grande ed un canestro, sia chi vive in condominio e non ha un canestrino.
In che cosa consiste questa iniziativa?
Ogni settimana, a partire da quella appena trascorsa, viene proposto un video nelle chat di whatsapp in cui lanciamo un gioco a tema: la scorsa settimana abbiamo usato il ball handling, questa settimana faremo un po' di tiro. I giochi hanno livelli differenti, quindi ogni ragazzo si può cimentare al livello a lui più consono e può decidere se aumentare oppure diminuire la difficoltà.
Avete pensato a delle video lezioni tipo Zoom?
Oltre ad essere un istruttore sono anche un genitore e personalmente non trovo istruttivo mettere davanti ad uno schermo per 30/45 minuti dei bambini, chiedendo loro di svolgere un'attività fisica. Questo per due motivi: il primo è che la soglia dell'attenzione scende dopo pochissimi minuti, mentre il secondo è che vogliamo giochino liberamente, magari sfidando i fratelli/sorelle o, perché no, i genitori!
Quando pensate di riprendere le attività?
Se dipendesse da noi il prima possibile, ma purtroppo non è così! Voglio essere ottimista e sperare che dal 2021, magari da febbraio si possa riprendere.Ragazzi, tenete duro, perché anche noi scalpitiamo per ripartire.