mercoledì 17 giugno 2020

HASTA PRONTO DON DIEGO!


Nella vita di ogni dirigente sportivo arriva il momento di fare la prima telefonata a quello che speri possa essere il prossimo allenatore della tua squadra. Non importa se conosci l’altra persona dall’altro capo del filo, ci sarà sempre un pizzico di ansia e aspettativa: speri che sia la persona giusta, che i tuoi giocatori lo accettino, che ti faccia vincere il maggior numero di partite possibili.
Quando tre anni fa è stato il momento di fare quella telefonata a Diego Arese, però, non c’era ansia o paura di sbagliare, ma solo la voglia di vederlo il prima possibile sulla nostra panchina.
Diego era la persona, prima ancora che l’allenatore, perfetta per l’ambiente Gators: conosceva i giocatori e loro conoscevano lui, sapevano cosa avrebbe chiesto loro e lui sapeva cosa poteva pretendere da ognuno di loro.
Il bello di aver avuto Diego Arese come capo allenatore è che ha saputo valorizzare i ragazzi della Serie D tirando fuori il meglio da ognuno loro, che fosse un veterano o un nuovo acquisto. L’amalgama che ci ha portati a vincere così tante partite negli ultimi tre anni, aveva lui come collante e sostituirlo degnamente sarà tanto complicato, quanto stimolante.

Guardarsi indietro non piace a nessuno, ma certe volte, quando si sfiora una promozione in C Silver nel modo in cui l’abbiamo sfiorata quest’anno per esempio, è bene fermarsi un attimo, guardarsi attorno e godersi il panorama con un vecchio amico, che prenderà (forse) un’altra strada.
Ecco spiegato il motivo per cui abbiamo chiesto a “Don” Diego di raccontarci cosa sono stati per lui questi tre anni insieme. Qua sotto troverete le nostre domande e le sue risposte, in una specie di piccola intervista di addio, o forse solo di arrivederci.

- Qual è il tuo ricordo più bello legato ai Gators?

Il ricordo piu' bello è il rapporto di stima e rispetto reciproco che ho avuto in questi anni con i miei giocatori. Sottolineo la dedizione e la  passione di tutti per il basket.

- Qual è stata la vittoria più bella di questi 3 anni?

La vittoria piu bella: derby 2019, canestro di Daniele a fil di sirena! Non ho mai visto mio figlio cosi felice (a casa ho pianto per la gioia).

- E la sconfitta più cocente?

Sconfitta piu dolorosa: play off con Gravellona. Eravamo in un momento di forma eccezionale, ma in quella partita mancammo di lucidità e concentrazione e sinceramente sono ancora dispiaciuto.

- Cosa ti mancherà di più?

Mi manca già tutto.

- Non sarai più alla guida della prima squadra, ma, vista la tua notevole esperienza anche in ambito gestionale, c’è la possibilità che tu resti nell’ambiente Gators?

Non lo so, non mi è stato chiesto. Ho avuto altre offerte di collaborazione, per il momento faccio il nonno e suono il pianoforte.

- Lascia un messaggio a tutti i Gators

Vorrei ringraziare tutti i tifosi che ci hanno sostenuto in questi anni, una tifoseria appassionata corretta e rispettosa degli avversari. E' stato un onore essere l'allenatore dei Gators.

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