mercoledì 29 settembre 2010

Fuori dai denti! ...SALIRE O NON SALIRE IN SERIE D?

Dopo le interviste dell'Airone, torna "Fuori dai denti!" la rubrica di Bubi, senza peli sulla lingua, che non le manda a dire...
Quest'anno Bubi apre la stagione con un articolo piu' graffiante che mai... esponendo il dilemma che i Gators si sono trovati ad affrontare alla fine della passata stagione: SALIRE O NON SALIRE IN SERIE D?
La parola a Bubi...

Ciao a tutti,

sta per iniziare la nuova stagione dei Gators e da dove partire, se non dall'analizzare il problema che ci si è posto dopo il trionfo di Maggio: "SALIRE O NON SALIRE IN SERIE D?"

Per una società nuova e non ancora strutturata come la nostra la domanda non è stata banale, si trattava di scegliere tra la ripetizione di un campionato di alto livello in Promozione o modificare la squadra e attrezzarla per poterci iscrivere al campionato di serie D.
La scelta non è semplice, perché una serie D vuol dire un maggior impegno, partite nel week-end, 3 giovani a referto, un settore giovanile ecc. Tutta la società ha dovuto essere riorganizzata e soprattutto si sono dovuti trovare moltissimi soldi, perché il nuovo regolamento ce li impone.

Probabilmente non tutti sanno che una squadra composta da giocatori TAGLIATI dall'A.B. Savigliano, per poter giocare in serie D deve PAGARE all'A.B. Savigliano (attraverso la Federazione) circa 5.000 euro l'anno, curioso no?
E come se non bastasse un giocatore di 25-30 anni non può giocare, non perché scarso, ma perché ha 25-30 anni e a referto deve andare chi ha l'età giusta (decisa a tavolino) anche se tecnicamente e fisicamente meno dotato.
In questo modo si avvantaggiano i vivai? A questa idiozia credono solo i burocrati che prendono queste decisioni e poi ogni anno portano dei correttivi. In Spagna, Serbia, Russia, Grecia, Turchia ecc. giocano i più forti e basta. Mi sembra che i risultati diano più ragione a loro.

Alla luce di tutto ciò, è evidente che all'interno dei Gators ci fossero correnti di pensiero differenti e che la scelta non sia stata facile. Alla fine si è deciso per la Serie D.

E' stata la scelta giusta?

Non importa e non sarà il risultato del campo a decretarlo.
Ciò che conta è che questa E' STATA LA SCELTA e quindi tutti noi dobbiamo dare il massimo per rispettarla come merita.
Vorrei concludere ricordando un vecchio detto (credo Tibetano): "nella vita non importa quello che fai, ma come lo fai"
Quindi forza Gators, remiamo tutti con forza nella stessa direzione e anche questa stagione non potrà che essere un successo.

Bubi

10 commenti:

  1. secondo me le affermazioni (o meglio le accuse fatte) sono errate... sul fatto di dover pagare la società che ha cresciuto dei giocatori è solo un incentivo della federazione ha far crescere i vivai, in modo da poter guadagnare dal proprio lavoro svolto, se i giocatori del b.c.cavallermaggiore sono di stampo saviglianese e merito di savigliano che li ha tirati su( o meglio e culo perché non ci sono altre società) appena il cavallermaggiore avrà cresciuto i suoi giocatori potrà "guadagnare" dal proprio lavoro... secondo, il fatto di avere giovani a referto e fatto per 1 permettere hai giovani di imparare in modo da portare avanti la scuola italiana di basket, se giocassero sempre i più forti benché più vecchi allora i giovani non potranno mai migliorare e quando saranno grandi non potranno sfruttare la loro maggiore esperienza perché prima non giocavano 2 se fai giocare i giovani molto probabilmente le altre società li notano e poi potrai ottenere i soldi dalle società perché li possano mettere in campo, esattamente come e successo a voi...

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  2. Il problema è: se una società nata da due anni, come fa ad avere un settore giovanile in grado di supportare la prima squadra e quindi nn pagare i famosi "parametri"?
    La risposta più facile sarebbe... nn fare la D così nn hai parametri.. ma personalmente nn mi sembra giusto ed equo (anche se siamo in italia :-) soprattutto perchè il risultato del campo ha dimostrato che codesta squadra merita la serie D (speriamo di riconfermarci quest'anno).
    Per i giovani.. il discorso è sempre lo stesso.. personalmente chedo che se un giocatore a 17 - 25- 35 anni dimostra di fare la differenza gioca e gioca sempre con qlc regole!! Poi spetta ad ogni società che politica fare....

    Nasa

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  3. ciao Anonimo...
    Sono punti di vista...ognuno ha la sua opinione ed e' giusto che sia cosi'...
    il fatto e' che noi non abbiamo "comprato" dei giocatori...
    siamo stati "tagliati"... (e questo ci puo' stare...sono scelte...ci mancherebbe) e per non smettere di giocare abbiamo fondato una nuova societa'...
    personalmente non le definirei accuse...semplicemente punti di vista...
    sono delle decisioni prese dalla Federazione...che qualcuno puo' non condividere...
    Trovo decisamente alta la cifra da pagare per singolo giocatore...soprattutto se si pensa che va pagata ogni anno...e pesa in maniera considerevole sul bilancio di una piccola societa' come la nostra...
    L'alternativa... fare la Promozione...giocando per perdere...oppure vincere...sapendo che si dovra' rinunciare alla serie superiore...non mi sembra il massimo dal punto di vista dell'etica sportiva...
    cmq...con mille sforzi, quest'anno la Serie D ce la siamo conquistata...e la faremo...il prossimo...si vedra'! Alla peggio...faremo una decina di anni di Promozione...e poi saliremo coi giovani di Cavallermaggiore ;)

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  4. A mio avviso pagare una società per dei giocatori che ha scartato non ha molto senso.
    Per premiare il lavoro svolto da quest’ultima ogni giocatore paga una quota annua, ricordiamoci che fino alle squadre senior i ragazzi pagano, e non poco, la società che li accoglie.
    Per quanto riguarda l’obbligo dei giovani a referto, mi permetto di dire la mia in quanto l’ho vissuto direttamente.
    Sono d’accordo sull’obbiettivo di dare più spazio ai giovani ma sicuramente non è obbligando la società a portarne tre in panchina che non tengono il campo.
    E’ contro-produttivo sia per la società stessa che per il giocatore che viene utilizzato per una manciata di minuti se è fortunato.
    Secondo me è l’allenatore stesso che deve valutare eventuali giovani e inserirli negli allenamenti e poi, se meriteranno, è giusto schierarli in campo.
    Penso che per tutti quanti sia frustrante giocare perchè si è under 21 che per meriti di gioco.

    Misse

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  5. Ciao a tutti di nuovo,
    ho letto che il mio precedente articolo ha causato alcune reazioni e la cosa non può che farmi piacere.
    Volevo solo chiarire che il mio non voleva assolutamente essere un attacco all'A.B. Savigliano, società in cui ho giocato per tantissimi anni, che stimo e di cui condivido pienamente le scelte fatte sulla serie D (come ho già detto di persona ai miei nuovi compagni).
    Io contesto le decisioni di una federazione che discrimina i giocatori in base all'età e che inventa delle norme che danneggiano la nascita e la crescita di società nuove.
    Oggi l'A.B. Savigliano ha la struttura e la forza per avere una fortisssima C1 e una D in cui far giocare i giovani, fantastico, ma cosa fanno tutte le altre società della Provincia ? Ve lo dico io : 7 mammuth forti (che giocano fino a 40 anni) + 3 giovani a fare riscaldamento .... e a 21 anni "grazie per la partecipazione e arrivederci"

    Lecito ? forse sì, ma sei poi inventano anche una norma che di fatto danneggia i profughi che si sono rimboccati le maniche e si sono creati una piccola isola ...
    Secondo me siamo proprio allo sbando.

    Poi ricordatevi bene che se uno è forte, a 17 anni è protagonista in prima squadra, se non lo è non lo diventa certo perché lo si tratta da specie protetta.
    Non solo, secondo me a difendere la norma sono più i genitori che gonfiano il petto in tribuna nel vedere (e mostrare) i propri figli in panchina, più che non i giovani stessi che salgono su un pullman il Sabato alle 14,00 sapendo di andare a fare un bel riscaldamento a 300 km di distanza.

    Concludo ripetendo comunque che fin dal mio primo articolo ho predicato il rispetto per le scelte degli altri, ma questo non vuol dire che le si debbano condividere.

    bubi

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  6. ....
    mammuth a chi!?!??!?!

    :-)))

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  7. ...alla fine è tutta una questione economica a vantaggio della federazione che incassa la percentuale sul parametro e a vantaggio di quelle società che possono produrre giocatori per le serie inferiori, le quali alla fine fanno i propri interessi (economici).
    Con tutto rispetto per Cavallermaggiore, ma quando potrà mai schierare una rosa con tutti giocatori allevati in casa propria? Difficile a dirsi, tanti anni di lavoro...ma loro sono bravi e per tutto il resto c'è MAstercard!!!

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  8. Non è mai semplice creare una regola che soddisfi tutti. Per Voi in questo momento tutto ciò è sicuramente un problema, per altre società ad esempio Alba,Moncalieri (due realtà che conosco abbastanza bene) sono la salvezza oppure un'ottimo introito. Alba ad esempio gioca con 9 ragazzi su 10 che arrivano dalle giovanili, Monca idem, Biella idem e inoltre tutte queste società hanno diversi giocatori in prestito in altre società.
    Negli scorsi anni i parametri erano molto più alti per la serie D (se non erro € 600 annuali) adesso probabilmente sono la metà proprio per non infierire ulteriormente su realtà che sono come la vostra.... Indipendentemente da tutto ciò, il mio in bocca al lupo per la stagione, vincetele pure tutte tranne 2....

    A presto.

    Max Sobrero

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  9. Sono sostanzialmente d'accordo con Max.

    Il parametro della D e' stato di 600 euro solo per una stagione, poi subito portato a 300 in via "sperimentale", ma di fatto e' stato definito a 300. Ci sono diverse societa' che si lamentano dei parametri, perche' li ritengono... TROPPO BASSI. Hanno le loro ragioni.

    Che piaccia o no, il regolamento (sicuramente perfettibile) ha un obiettivo dichiarato, che e' quello di stimolare la crescita di nuove realta' sportive che, partendo da gruppi giovanili indigeni, immetta giocatori nel sistema basket del domani, per un utilizzo interno (prima squadra formata da propri ex tesserati) o esterno (fonte di introito).

    E' un sistema coerente con gli obiettivi che si prefigge. Un gruppo di amici, che gioca con il massimo impegno e buoni risultati, rischia a mio avviso di confondere il concetto di SQUADRA con quello di SOCIETA', che e' cosa ben diversa. Una squadra, anche forte, non puo' sostenere un campionato di serie D (o superiori) se non ha dietro una societa' in grado di supportarla adeguatamente con un settore giovanile che produca giocatori.

    Mi pare legittima l'esigenza di giocare per chiunque al livello che gli compete. Ma per quel livello (scusandomi per il gioco di parole) deve appunto... COMPETERE, secondo le regole, che ad oggi (finalmente, secondo me) premiano lo sviluppo di progetti giovanili di medio-lungo periodo e, inevitabilmente, penalizzano i gruppi di amici che vogliono giocare comunque insieme.

    Saluti e ancora grazie per l'invito al quadrangolare del 19 settembre!

    Andrea Nicastro

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  10. Ma infatti sarebbe tt perfetto se la federazione dia una specie di deroga alle società appena nate come la nostra.. tipo 2 anni senza parametri... così hai tempo di organizzare minimamente un settore giovanile e nn hai spese folli...

    Cmq come dici tu.. qlc nn è mai contento. Logico chi ha mille giovani in giro vuole i parametri più alti.. :-)

    Ciao Nasa

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