martedì 20 aprile 2010

Le interviste dell'Airone: Roberto Baretta "Bubi"

Questa settimana l'Airone Villo ha fatto visita al suo rivale di rubriche... "The Voice" Bubi... re e padrone assoluto della nuova rubrica "Fuori dai denti!" che sta riscuotendo un grande successo tra i lettori del blog! La parola ai nostri due "giornalisti"!!!

1) Ciao Bubi, come è nata l’idea di questa nuova rubrica "Fuori dai denti!"?

L'idea non è mia, ma proviene dall'anima del B.C. che è Scott. Mi ha proposto la cosa durante un allenamento e io dopo averci pensato per ben 2 min. ho accettato. Ho sempre così tante cose da dire...

2) Visto che è da tanti anni che pratichi questo sport, hai notato tanti cambiamenti da quando hai cominciato?

Il cambiamento più importante è stata l'introduzione del tiro da 3 punti. Per conto mio ha rovinato il basket e lo ha trasformato in un tiro al bersaglio. Speriamo che la nuova regola che prevede l'arretramento della linea ponga rimedio alla cosa.
Di sicuro tutti i lunghi aspettano con trepidazione la possibilità di "vedere" qualche palla in più.

3) Quale è stato l’idolo al quale ti ispiravi da “giovane”?

All'epoca in n° 1 era Kareem Abdul Jabbar ed è grazie al suo 33 che ho iniziato a tifare per i Lakers.
Devo però confesssarti che, dopo averlo incontrato (con grande emozione) all'aeroporto di Zurigo ed essermi visto rifiutare un autografo... beh, la stima nei suoi confronti è decisamente calata!!

4) Hai detto che giocherai fino a quando ti divertirai, quanto pensi ancora di divertirti?

Se con quanto intendi l'intensità del divertimento, la risposta è "ancora tantissimo".
Se invece volevi sapere quando smetterò... beh, saranno 10 anni che "questo è l'ultimo", per cui non so dirti, dovremo aggiornarci ad Ottobre.

5) E’ difficile conciliare basket-lavoro-famiglia-amici?

Direi di no. L'importante è dare delle priorità, ovviamente negi ultimi anni il basket è a un livello più basso di "lavoro e famiglia", quindi in caso di concomitanza di impegni, cede il passo.
Per quanto riguarda gli amici, nulla di più facile. Per me giocare a basket è passare una bella serata con gli amici, quindi le due cose non sono in contrasto, anzi il basket è il punto di legame con la maggior parte di essi.
Tra le categorie che hai elencato, secondo me manca la più difficile e la più subdola: la pigrizia.
Dopo una giornata di lavoro, una cena in famiglia, aver lavato i denti, messo il pigiama ai bambini, dover preparare la borsa e correre a Cavallermaggiore (in ritardo), ignorando le sirene del divano e del telecomando... non è sempre facile.

6) Quale è stato il tuo anno sportivo preferito?

Non so dirti, forse proprio il primo anno in cui ho giocato, quindi si parla di categoria Ragazzi, sotto la guida del coach Diego Socchi. Ho scoperto il basket, il campionato, la vittoria, gli amici. Mi sono innammorato e non sono più uscito dal palazzetto.
Se considero poi che tra il pubblico della C1 ci sono quasi tutti i compagni dell'epoca, non sono stato l'unico a rimanere folgorato.

7) Quale è stata la squadra più forte che hai affrontato?

Non saprei, ritengo più indicativo dirti qual è stata la squadra più prestigiosa che ho affrontato e cioè la Jugoplastika Spalato, incontrata in un torneo con la selezione juniores provinciale. Erano gli anni in cui vincevano a ripetizione la Coppa dei Campioni e trovarmi di fronte quelle divise è stato bello.
Per la cronaca avevamo vinto noi, ma probabilmente il fatto che loro avessero mandato i cadetti, un po' ci aveva agevolato.

8) Anche per te, la solita ultima domanda, cosa pensi dell’intervista e dell’intervistatore?

Dell'intervistatore penso ogni bene, perchè purtroppo i ragazzi gentili ed educati come te sono rari.
Per quanto riguarda l'intervista, devo farti i complimenti per la scelta delle domande, mi hai fatto fermare un secondo per tirare fuori dei ricordi veramente molto lontani. Grazie.

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