giovedì 17 novembre 2011

IL PAGELLONE di Dalmax: San Mauro - Gators

Sconfitta amara per gli Alligatori, che però non preclude le zone alte della classifica. Nella speranza di attenuare la delusione, buona lettura e………GO GATORS!!!




IL PAGELLONE:

AMBROGIO: 6,5
Ottime letture di gioco e presenza costante in attacco. Le scelte di tiro sono corrette, ma le percentuali da rivedere. Performance positiva per l’interpretazione della gara, nonostante le polveri bagnate. Modo per rifarsi già nella prossima sfida. STAND BY.

BARUZZO: 6/7
Eccezionale nel guidare la rimonta degli Alligatori con stoppate, palle rubate e contropiedi incontenibili. Manca forse un po’ di continuità, soprattutto nella seconda metà di gara. Restano però impressi negli occhi i minuti in cui ha messo a ferro e fuoco gli avversari. INTERMITTENTE.

CERUTTI: 6,5
Buona prestazione, complessiva di punti importanti in momenti topici, nonché di assist deliziosi per i compagni. Non sempre però si accende la scintilla, utile ad infiammare la sfida e a creare i presupposti per una fuga degli Alligatori. INCOGNITO.

GHIONE: 7
Precisione chirurgica in ogni zona del campo. È il terminale offensivo più pericoloso della squadra e mette in seria difficoltà gli avversari con movimenti di pregevole fattura. Pochissimi errori e apporto fondamentale nell’economia della partita. INDISCUTIBILE.

FISSORE: 7
Abbina la sua grinta (ormai nota a tutti) con notevole qualità sotto le plance. Implacabile in attacco, aggressivo in difesa, colleziona minuti di estrema qualità. Nonostante la sconfitta è uno dei migliori della partita. FAMELICO.

FACCIA: 6,5
Molte azioni fantascientifiche alternate però da un pizzico di nervosismo di troppo. Tattica e abilità di costruzione del gioco vanno a braccetto con l’infallibilità al tiro, ma non sempre la lucidità è quella propria dei suoi livelli. AGGRESSIVO.

MISSENTI: 6
Grande cuore e spirito di sacrificio, si danna in difesa concedendo pochissimi spazi al suo avversario diretto. Poca fortuna in fase offensiva e partita condizionata prematuramente dai falli fischiati a suo danno. TENACE.

NICOLA: 7,5
Tramuta in oro ogni pallone toccato, portando a spasso gli avversari grazie alla sua imponenza e abilità tecnica. Le percentuali sono altissime, come il numero di rimbalzi catturati. Purtroppo è stato servito sporadicamente. RE MIDA.

SARVIA: 6,5
Grande cattiveria agonistica e determinazione. Ogni volta che entra in campo porta una ventata di intensità a tutta la squadra. Eccezionali giocate in contropiede e da fuori, è l’ultimo a mollare tra le fila dei Gators. INFIAMMATO.

ZUCCARELLI: 6/7
Getta l’ancora nel pitturato e non si muove più da quella posizione. Confeziona splendidi movimenti creando più di una difficoltà ai torinesi. Anche nel suo caso, i palloni giocabili non sono molti, ma l’apporto costante. INAMOVIBILE.

MONDINO-NASARI: 7
Hanno le idee chiare, ma non sempre vengono assecondati dalla squadra. La gestione non reca particolari errori, tuttavia la serata storta dei Gators non lascia margini per la vittoria. IGNORATI.

CAMPO: 6
Condizioni sufficienti per una buona partita. Nel complesso un buon impianto, non fosse per il freddo polare adatto a una partita di hockey. GLACIALE.

TRIBUNA: 6,5
Comoda e spaziosa, ma risente del clima già descritto e costringe gli spettatori a non privarsi della giacca. Inoltre la distanza dai giocatori è forse eccessiva. NORMALE.

TIFOSERIA SAN MAURO: 6,5
Impalpabile per tre quarti di gara, si accende verso la fine sostenendo i propri giocatori. ONESTA.

TIFOSERIA GATORS: 7,5
Il freddo e il generale silenzio assopisce un tantino l’atmosfera. I tifosi dei Gators non perdono però la loro forza d’animo per essere ancora una volta il sesto uomo in campo. COSTANTE.

VOTO SQUADRA: 6
Bene la rimonta conclusa a metà incontro. C’è però da riflettere sull’ampio vantaggio concesso in avvio e sull’atteggiamento troppo arrendevole della fase finale dell’incontro. SAZIA.

FOTO CURIOSA:

Davvero particolare l’obbligo imposto ai tifosi. Ognuno nel proprio palazzetto decide autonomamente le regole, tanto più se suffragate da articoli di legge, non c’è dubbio. Però costringere gli spettatori ad un religioso silenzio, senza poter utilizzare nemmeno un tamburo è forse eccessivo, tanto più per una partita di basket. VINCOLANTI.
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Marco Dalmasso

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